Letteratura e Cristianesimo
nel primo Novecento

| Editore: | Milano, Jaca Book | |||
| Pagine: | 192 | |||
| Data: | 2008 | |||
| Note: |
Pur apparsi da decenni nel volume intitolato Aspetti religiosi della letteratura contemporanea, i saggi di Giovanni Colombo qui ripubblicati — di là dai chiari segni temporali che li datano, nel linguaggio e nelle risorse delle fonti — conservano tutta la suggestione dello spirito e dell'intenzione che li ha dettati. Sulla scia di Giulio Salvadori, il docente universitario ammirato e non mai dimenticato, e seguendo una connaturale inclinazione per il mondo dei poeti e degli scrittori precocemente palesata, Giovanni Colombo mira a cogliere l'anima degli autori. Oltre l'interesse immediatamente storico e filosofico delle loro opere, egli si sofferma a ritrovare e a interpretare gli ideali e le ansie interiori ed esistenziali, che suscitano e muovono le loro opere. Così egli incontra Ibsen, con la sua «angoscia dell'impossibile autonomia»; Pirandello, un autore che lo ha coinvolto molto, con il suo «dramma della relatività»; Chesterton, con l'avventura della sua lucente e liberante ortodossia; Claudel, che particolarmente lo ha impressionato e affascinato, nella poesia e nel teatro, con la potente e sofferta evocazione della «lotta tra la Grazia e la natura» e con la celebrazione nell'arte del «mistero della Chiesa»; e infine Papini e Mauriac, il primo che «dall'inquietudine intellettuale riconduce l'uomo moderno a Cristo, infinita Certezza», il secondo che «dall'inquietudine del cuore e dei sensi riconduce l'uomo moderno a Cristo, infinito Amore». Qualcuno ha parlato di «cristocentrismo estetico» di Giovanni Colombo: infatti, egli era persuaso — quando ancora si era lontani dal cristocentrismo teologico — che poeti e scrittori — certo quelli più validi — si potessero intimamente intendere come testimoni o della felice presenza, o della drammatica assenza, o dell'inquieto e inconsapevole desiderio di Gesù Cristo, come senso e soluzione dell'esistenza. Indubbiamente, quello di Colombo era un modo nuovo, tutto personale, di accostare le opere letterarie; crediamo tuttavia che non sia superato e non abbia perduto validità, ma possa essere ripassato e ripreso oggi, quando ancora — come sempre —, nella stanchezza e inconcludenza della pura erudizione, riappare la tragedia della mancanza di Cristo o l'inespressa aspirazione o nostalgia di lui. |
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Cristocentrismo e letteratura in Giovanni Colombo. Peripezie di una vita (di Inos Biffi) |
pp. 7-60 | |||
Letteratura e cristianesimo nel primo Novecento |
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| Capitolo primo Atteggiamenti dell'uomo moderno |
pp. 63-66 | |||
| Capitolo sesto Papini e Mauriac e il messaggio di Gesù nel Novecento |
pp. 147-176 | |||
| Conclusione | pp. 177-187 | |||
| Indice 2008 |
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| Giovanni Colombo |
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| Inos Biffi |
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